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Marco Virginio FIORINI
Marco Virginio Fiorini nasce a Torino nel settembre del ’49 da una famiglia di persone di cultura: madre professoressa di lettere al liceo e da un padre molto noto nel mondo culturale torinese tra le due guerre. Fin da bambino ha avuto la passione per l’architettura antica ed in modo particolare per quella egizia che esercita su di lui un’attrazione fortissima. Il suo sogno era di diventare archeologo, professione che poteva riunire, lo studio degli antichi edifici con lo spirito di avventura e magari regalare il brivido di nuove scoperte. Dopo il liceo classico, si laurea (con la lode) in Architettura a Torino nel ‘75 e successivamente si iscrive alla Facoltà di Archeologia, corso che, a suo gran rammarico, deve interrompere. Rimane però in lui la grande passione per l’architettura egizia e per le piramidi in modo particolare. Esercita la sua professione di architetto soprattutto nel settore dei grandi edifici (centri commerciali, centri direzionali, grandi complessi polifunzionali) acquisendo una grande esperienza nella progettazione e nella direzione lavori di grandi opere. Questa ricca esperienza professionale, unita alla grande passione mai sopita per le piramidi, rafforzano in lui la curiosità di capire come quell’antico popolo geniale, avesse saputo erigere, 47 secoli fa,’ un edificio così alto e possente come la Grande Piramide di Giza che aveva lasciato attoniti gli stessi Romani che in fatto di costruzioni non erano secondi a nessuno. L’interesse era rafforzato dal fatto che gli Egizi a quel tempo (siamo in piena età del bronzo) disponevano solo di ridottissimi mezzi e di conoscenze tecniche estremamente limitate. L’autore legge tutto quanto riesce a trovare sull’argomento ed è proprio studiando questi scritti che si accorge che nessuno studioso aveva saputo affrontare e realmente risolvere il problema del “metodo costruttivo”. In effetti gli egittologi e gli archeologi, non disponendo di conoscenze tecniche edili adeguate, affrontavano il tema piramidi descrivendo in maniera molto generica e lacunosa l’iter costruttivo, dando per scontate operazioni che non lo erano per nulla. L’architetto Fiorini, invece affronta il problema in maniera molto diversa, chiedendosi cosa avrebbe fatto lui stesso se avesse dovuto affrontare in prima persona una simile impresa potendo contare solo sui limitatissimi mezzi allora disponibili. Dopo anni di ricerca e di grande impegno, ne esce uno studio puntuale e tecnicamente ineccepibile che fornisce una soluzione credibile e convincente al problema della costruzione della Grande Piramide. Tutto questo studio è stato raccolto e sintetizzato nel libro pubblicato prima in italiano col titolo “Nel cantiere della Grande Piramide - Gli architetti egizi svelati” e poi tradotto in inglese e francese da Liber Faber con i titoli: “The Egyptian Architects Unveiled – On the site of the Great Pyramid” “Les architectes égyptiens dévoilés – Sur le chantier de la Grande Pyramide” Oggi, l’architetto Fiorini, si interessa a tempo pieno di architettura egizia scrivendo libri ed articoli e tenendo conferenze sull’argomento.

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